mercoledì 5 maggio 2010

Inizio aprile a Dakar

Il 4 aprile e’ stato il 50esimo anniversario dell’indipendenza senegalese. Data cruciale, celebrata con un grande evento: l’inaugurazione del gigantesco monumento alla “Rinascita africana”, una statua di dimensioni veramente imponenti sul promontorio più occidentale del continente africano.

Si tratta di una statua fortemente voluta e progettata dal Presidente Wade stesso, che raffigura una donna, un uomo e un bambino protesi verso il mare.

La statua e’ stata inaugurata in pompa magna: VIP e politici da vari paesi dell’Africa, folle davanti al monumento, pubblicità ovunque. Anche molte critiche hanno accompagnato questo progetto e la sua inaugurazione:
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“En Europe c’est facile d’être difficile”- dal Senegal

E’ questione di prospettive, ma questa frase può rappresentare un poco come noi europei veniamo visti altrove. Gente difficile, che normalmente si crea problemi, preoccupazioni, che elabora pensieri poco lineari e complessi. Insomma, gente che si complica la vita.
“En Europe c’est facile d’etre difficile”, come ha detto la nostra collega e vicina di ufficio senegalese, rappresenta una percezione, diffusa, che si ha di noi. Potremmo vivere in modo molto facile e abbiamo tutto ciò che ci permette una vita “facile”, a partire dal soddisfacimento dei bisogni materiali, e non e’ poco.
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mercoledì 6 gennaio 2010

Bienvenue en Belgique, bienvenue en Europe!

Dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona il primo dicembre 2009 si parla ancora di piú dell’Europa e del suo futuro. Una grande confusione regna nella mente dei cittadini che vogliono tenersi al passo con gli sviluppi dell’Unione: un sovrapporsi di nomi, istituzioni procedure vecchie e nuove, cambiamenti solo fittizi, cambiamenti reali, vecchie politiche, nuovi orizzonti europei.
Non è facile districarsi tra Presidenti, Alti Commissari, baroni e baronesse e capire quale direzione l’Europa stia prendendo.
Così come non è facile capire la situazione del Belgio, paese che ospita gran parte delle istutizioni europee, “cuore dell’Europa unita”.
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Dichiarazione d’intenti

Non era nella lista dei “buoni propositi per l’anno nuovo”, ma è stata una buona scelta per salutare il 2009 ed accogliere il 2010. Un po’ di giorni di “dolce fare niente” o meglio di “dolce fare quello che mi pare”. Con altri ritmi, con un altro spirito e –almeno in parte- con un’altra leggerezza.

Ritrovare il tempo per dormire fino a tardi, leggere, andare a mostre ed esposizioni (non incluse nel classico tour turistico amici-genitori in arrivo), ascoltare la radio … scoprire che dietro casa il quartiere La Bascule offre angolini insospettati, con tanto di vineria che guarda alla chiesetta, bar kitsch anni 50, piccoli giardinetti. Questo è anche respirare, e farlo ad un’altra velocità.

Siccome di propositi anche quest’anno non ne ho fatti (consapevole tra l’altro dell’inefficacia del gesto), rimedio proponendomi di avverare questi miei piccoli desideri.

Si, non voglio rispettare i buoni propositi, ma seguire i buoni desideri. Pas mal, non.
Valentina Pomatto Continua...

giovedì 10 dicembre 2009

Lasciami leccare l'adrenalina


Madagascar: tutto comincia sul tardi, la mezzanotte è ormai passata da un pezzo. L’idea improvvisa è quella di lasciare le dorate e protette spiagge dinnanzi al Canale del Mozambico per avventurarsi nell’entroterra a caccia di un beat più autentico e potente.
Quasi tutti i miei compagni d’avventura sono originari del posto e mi vogliono portare nel bar più cool dell’isola, dove dicono ci sia una jam session di alcuni noti musicisti locali. Chiamato un taxi, si aspetta tutti seduti in fila sul marciapiede davanti alla porta dell’hotel. Appena arriva una vecchia auto adibita a taxi, cerchiamo di incastrare, non senza fatica, i nostri 7 corpi al suo interno.
Si parte e, forse grazie alla musica pompata al massimo da una vetusta autoradio, nessuno sembra essere preoccupato dai freni del veicolo che funzionano poco, soprattutto in quanto sollecitati dal notevole peso di ben 8 persone.
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domenica 22 novembre 2009

"DU CAIRE A OUAGADOUGOU",DU OUAGADOUGOU A LA PROCHAINE ETAPE


Aeroporto Charles de Gaulle, Parigi. Siedo al tavolino di un caffé, aspettando il treno che da Parigi mi riporti a Bruxelles, dopo tre settimane in Burkina Faso. Stanca, con ore di sonno arretrato, un po’ sconnessa dal mondo...
Tre settimane così veloci, intense ed occupatissime, che non mi hanno lasciato il tempo per assaporare Ouagadougou. Ouagadougou per me è polvere, ronzio di motorini (ce ne sono a centinaia sulle strade), volti... quanti volti!
L’organizzazione della conferenza “Dal Cairo a Ouagadougou: verso l’interdizione totale delle mutilazioni genitali femminili” nella quale sono stata inserita, ha implicato il contatto con una grande varietà di persone.
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mercoledì 11 novembre 2009

OCEANO DI GOMMA


Li davanti a me, al termine della foresta tropicale, si staglia l’immenso oceano. Mi appare docile e mansueto mentre il caldo sole di mezzogiorno si specchia placido su di esso. Sono molte le piccole imbarcazioni che entrano ed escono dal porticciolo cariche di raffazzonate reti da pesca. Difficile credere che solamente qualche anno fa un tanto innocuo paesaggio naturale sia stato teatro della più grave tragedia umanitaria del nuovo millennio. Eppure proprio queste stesse acque azzurre sono state la causa di un incubo che ha sconvolto tutta Sumatra; queste stesse acque cristalline sono state capaci di trasformarsi in un’arma brutale, la quale ha mietuto migliaia di vittime e disperso per l’intera regione corpi ormai privi di vita.   
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